Il figlio maschio
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Per essere madre di un maschio ci vuole un fisico bestiale. Prima di tutto anche ad un anno sono forzutissimi e strappargli di mano quel ciuccio diventa un vero braccio di ferro. Sono fisici, da morire, per cambiargli il pannolino a volte c’è bisogno di chiamare l’esorcista e quando poi cominciano a camminare in un attimo te li trovi arrampicati sopra qualche mobile.
Spesso i maschi li devi stancare per farli dormire la sera. Sono talmente pieni di energia che sei costretta a fare l’abbonamento al parco tutti i pomeriggi per farli correre che neanche un labrador ne ha bisogno così tanto. Urla botte pugni, quello è il loro modo di giocare e sono vani i tentativi di metterli seduti al tavolo per fare qualche lavoretto o disegnare, prima dei quattro anni ve lo potete anche scordare.
Le ginocchia sono costantemente livide e piene di graffi e se va bene solo quelle, ma in effetti ci sono anche dei pregi. C’è da dire che spesso sono molto affettuosi con noi mamme e ti riempiono di baci, almeno per i primi anni. Poi quando crescono può capitarti che la maestra ti chiami perché al posto di un figlio hai un baciatore seriale di compagne in classe e ogni settimana tocca scusarsi con la madre di turno. I maschi sono semplici, parco, pallone, al massimo bicicletta e alla fine risolvi il pomeriggio. Il figlio maschio sai che prima o poi ti mollerà, ma sarai per sempre l’amore della sua vita. L’importante è capire che bisogna farli volare, non tenerseli legati come fanno certe suocere troppo morbose, perché è vero che “la buona madre è quella che diventa inutile col passare del tempo”. E poi basta poco per vestirli carini. E la vestizione è molto semplice, da piccoli pagliaccetti e poi body e culotte, d’inverno e d’estate. Da più grandicelli, pantalone e camicia o polo, soprattutto per la scuola. Pantalone corto per essere un po’ più eleganti e via. Il figlio maschio è vestito.
Flaminia